Congelare gli ovuli in Italia, come si fa e a che costo? Paradossi, rischi e libertà di scelta

Congelare gli ovuli in Italia è un privilegio per poche e un diritto vietato per molte altre: come funziona, quanto costa e chi può farlo

La libertà di scelta e i progressi della scienza dovrebbero essere un mix infallibile per la società del futuro a cui tutti dovremmo aspirare, ma è frustrante accorgersi di quanto la messa in pratica di questi due fattori continui a non generare risultati; un caso su tanti altri è sicuramente quello della possibilità per le donne di congelare i propri ovuli in Italia: ma come si fa e a quale costo? L’interrogativo, però, non si pone solo in termini pratici ed economici ma racchiude anche l’insieme dei diritti e delle possibilità. Spoiler: diritti e possibilità gestite male, come spesso accade.

Leggi anche: La legge 194 sull’aborto ha 45 anni e se li porta malissimo, cosa prevede e cosa non va

Preservare la fertilità in età giovanile offre alle donne la possibilità di posticipare la maternità, sia per motivi personali che a seguito di malattie. Una delle tecniche utilizzate per questo scopo è il congelamento degli ovociti. Ma il processo per accedere a questa opzione, come spesso accade in Italia, non è affatto semplice e non dà pieno diritto di scelta alle donne (tanto per cambiare). Fermare e lanciarsi alla spalle il famoso ticchettio dell’orologio biologico parrebbe possibile, ma come moderne Capitano Uncino anche per noi donne italiane c’è un coccodrillo che lo ha ingoiato ed è pronto a ricordarci che non è finita: ed è la normativa che regola la procreazione assistita. Ma andiamo con ordine. Capiamo come funziona il congelamento degli ovociti, dove e come si può fare, quanto costa e quali assurde restrizioni sono – però – previste per lo scongelamento e il loro utilizzo.

Congelamento ovuli: a quali donne è rivolto?

Il congelamento degli ovociti è una tecnica che consente alle donne di prelevare i propri gameti in età ottimale, generalmente tra i 20 e i 35 anni, e conservarli a temperature molto basse per utilizzarli in futuro. Questo metodo offre alle donne la possibilità di cercare una gravidanza anche dopo i 40 anni o in seguito a una malattia che potrebbe compromettere la loro fertilità.

Quindi ogni donna potrebbe decidere di far uso di questo processo per garantirsi una possibilità in futuro di mettere al mondo dei figli:

  • Le pazienti oncologiche che devono sottoporsi a chemioterapia o radioterapia possono beneficiare del congelamento degli ovociti. Queste terapie, infatti, possono danneggiare le ovaie e causare l’infertilità. Pertanto, sempre più spesso, le pazienti oncologiche vengono indirizzate verso questa tecnica per preservare la loro fertilità prima di iniziare le cure per il cancro.
  • Per le donne con endometriosi avanzata o in presenza di insufficienza ovarica in giovane età, il congelamento degli ovociti può offrire una possibilità di futura gravidanza anche quando le condizioni mediche potrebbero compromettere la fertilità.
  • E poi ci sono semplicemente altre donne: donne che non sono pronte ad avere un figlio, donne che non sanno ancora se nella vita ne vorranno uno, altre che liberamente decidono di avere un figlio dopo una certa età, donne che vogliono lasciarsi aperta questa possibilità.

Come funziona l’intervento? Fino a che età si possono utilizzare gli ovuli congelati? Tutti i passaggi

Il processo di congelamento degli ovociti richiede un’attenta pianificazione e un intervento medico specializzato. Le donne devono consultare uno specialista in fertilità, che valuterà la loro situazione e prescriverà un trattamento personalizzato. La stimolazione ovarica viene eseguita utilizzando ormoni, seguita dal prelievo degli ovociti maturi in sala operatoria sotto sedazione profonda. Gli ovociti vengono quindi congelati e conservati per un tempo indefinito fino a quando la donna decide di utilizzarli per una futura gravidanza.

Gli ovociti congelati possono essere utilizzati in vitro attraverso la fecondazione con il liquido seminale. Gli embrioni risultanti vengono poi trasferiti nell’utero della donna. Riguardo ai limiti d’età, sebbene non ci siano restrizioni legali in merito, le società di medicina riproduttiva in Europa e negli Stati Uniti hanno generalmente convenuto su un limite di 50 anni per l’utilizzo degli ovociti congelati. Tuttavia, esistono casi in cui la gravidanza può essere valutata anche in donne di età superiore, previo consenso medico.

Cosa succede agli ovuli che non vengono utilizzati?

Gli ovociti congelati che non vengono mai utilizzati possono essere donati ad altre donne o dismessi, su richiesta scritta, poiché sono considerati semplici cellule. A differenza degli embrioni, che per legge devono essere preservati.

Quanto costa tenere gli ovuli congelati?

Per quanto riguarda i costi della crioconservazione, se viene richiesta per motivi oncologici, il congelamento è gratuito. Altrimenti, il costo standard si aggira intorno ai 3.000 euro, che include la consulenza, il trattamento, il prelievo degli ovociti, il congelamento, lo scongelamento futuro e i primi due anni di mantenimento e dopo c’è un costo annuale da pagare. C’è poi una cifra ulteriore per scongelarli che varia dai 4000 agli 8000 euro nel privato.

Ci sono casi in cui non puoi utilizzare più i tuoi ovuli: la scelta non è più tua

Parliamoci chiaramente, ad oggi, congelare i propri ovuli, visti i costi è un privilegio di poche. Potremmo aprire un dibattito sull’interesse che lo Stato dovrebbe nutrire nel facilitare questa pratica sia a favore del cittadino che della società. Ma ATTENZIONE, perché la fregatura è sempre dietro l’angolo. E dobbiamo ricordarci della società in cui viviamo attualmente.

Indovinate chi non può scongelare i propri ovuli, soldi permettendo? E perchè proprio le donne single e le coppie omosessuali? Si, la solita solfa che ci saremmo anche stufate di ritrovare uguale ovunque e in ogni tematica sociale. Ma la storia è sempre quella.

Per scongelare i nostri benedetti ovuli, che se ci è andata bene ci sono costati circa 20 mila euro e per cui ci siamo sottoposte agli esami preliminari, i dosaggi ormonali e il prelievo sotto anestesia totale con tanto di puntura e aspirazione vaginale, ci serve un UOMO. 

Eh già. Se ce lo fossimo scordate, l’accesso alla procreazione medicalmente assistita è permesso, in Italia, solo alle coppie e solo se eterosessuali. Una donna single o in una coppia lesbica può procedere al congelamento, ma non può utilizzare gli ovuli congelati per la procreazione assistita senza un uomo.

Diritti per cui oggi ancora non combattiamo abbastanza. Il famoso progresso che avanza senza avanzare mai. La famosa libertà di scelta che non è libera. Non per tutti. E se non lo è per tutti non lo è per nessuno. 

Seguici su Instagram