Elena Santarelli non ama piangersi addosso e affronta con determinazione la malattia del figlio. Ecco cosa ha rivelato a tale propisito...
Elena Santarelli, da quasi un anno è mezzo, vive un momento di grande sofferenza, dovuto alla malattia che ha colpito il figlioletto Giacomo, di appena dieci anni. La donna, tuttavia, non ama piangersi addosso e vuole sfruttare la fortuna di essere una donna di spettacolo per aiutare altre mamme come lei. Ecco cosa ha raccontato in una recente intervista a Il Messaggero.
«Mio figlio capirà che è fortunato»
Non ama essere definita una mamma coraggio. Elena Santarelli, infatti, si definisce una madre come tante altre, con la fortuna, però, di fare un lavoro che le permette di far sentire la propria voce a più persone. Così, da quando suo figlio si è ammalato, ha deciso di trasformare il dolore in forza e di aiutare tanti bambini in difficoltà.
Da più di un anno a questa parte, quindi, sostiene Progetto Heal, onlus fondata da famiglie di bambini colpiti da tumori cerebrali e da medici, infermieri e biologi che operano a favore della cura e della ricerca nell’ambito della neuro-oncologia pediatrica e che raccoglie fondi destinati alla ricerca attraverso il sostegno dell’équipe medica della dottoressa Angela Mastronuzzi, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Elena si ritiene una persona fortunata, nonostante tutto, e a Il Messaggero ha raccontato alcuni momenti di difficoltà, specie quelli in cui suo figlio manifesta tutta la sua rabbia:
«A volte mi dice “che palle!” per via dei capelli che cadono o quando andiamo in ospedale per la chemio. Io mi ritengo fortunata, ma è difficile spiegare la fortuna che abbiamo avuto a un bambino di 10 anni. Lo capirà quando sarà grande»
Non si piange addosso
Elena Santarelli non ama mostrarsi fragile, è una donna di carattere e combattiva. Ecco cosa ha confessato:
«La maschera del “va tutto bene” è pesante ma la devi portare per forza. A che serve condividere il fatto di avere una risonanza domani? Non lo dico neanche ai miei genitori. Basto io a non dormire da 7 giorni prima, perché dovrei essere egoista e fare stare male anche gli altri?»
Insomma, Elena non ama essere chiamata “donna coraggio”, tuttavia sta dimostrando una grande forza per se stessa e per tutte le mamme meno fortunate di lei. Non ci resta che farle il nostro in bocca al lupo e augurare tutto il meglio al piccolo Giacomo!